Durante la Meditazione dei tre minuti di pausa di respiro ti sarà utile visualizzare la consapevolezza sotto forma di clessidra.
L’apertura ampia in cima alla clessidra ne è la prima fase: il momento in cui apri l’attenzione e riconosci con gentilezza qualunque cosa entri nel campo della tua consapevolezza o ne esca. Ciò ti permette di verificare se sei invischiato nella modalità del fare della mente e, in caso affermativo, di tirartene fuori e passare alla piena consapevolezza della modalità dell’essere. Facendolo ricorderai gentilmente a te stesso che lo stato mentale del momento non è un “fatto” concreto ma al contrario è governato da un intreccio di pensieri, sentimenti, sensazioni fisiche e impulsi ad agire, tutti correlati fra loro. Questi possono crescere e calare come la marea; mentre succede puoi prenderne consapevolezza.
La seconda fase dei Tre minuti di pausa di respiro corrisponde al collo della clessidra, la parte dove questa si restringe. È qui che porti l’attenzione sul respiro nella zona bassa dell’addome. Ti concentri sulle sue sensazioni fisiche date dal respirare, riportando con gentilezza la mente al respiro quando se ne allontana. Questo ti aiuta ad ancorarla, e ti riporta con i piedi ben piantati nel momento presente
La terza fase dei Tre minuti di pausa di respiro ricorda la base della clessidra, là dove la forma torna ad allargarsi. In questa fase schiudi la consapevolezza e, facendolo, ti apri alla vita così com’è, preparandoti per i momenti successivi della giornata. Eccoti qui, a ribadire con gentile fermezza che senti di avere un posto nel mondo, con l’intera unità di mente-corpo, così com’è, in tutta la sua pace, dignità e completezza.