Quando un evento è percepito come sfavorevole, proviamo una contrazione che riguarda il corpo e la mente.
Può esser più facile riconoscere le tensioni corporee: sentiamo dolore, contrazione o rigidità. Ma allo stato corporeo corrisponde uno stato mentale. L’uno e l’altra sono strettamente legate. Tanto che iniziamo a lamentarci o a ripetere ossessivamente gli stessi pensieri o a progettare piani di evasione.
Perché non iniziare a chiederci cosa contraiamo nella mente oltre che nel corpo? Perché non iniziare a leggere i nostri pensieri non solo per il loro contenuto ma anche per la loro carica energetica?
La mente non è il cervello, la mente è il sistema del corpo che pensa. (Mauro Covacich )
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