Spesso ci accompagna una sensazione sottile ma persistente: quella di non essere del tutto presenti in quello che facciamo.
Oppure di non essere davvero nelle cose della nostra vita. Non essere davvero convinti del nostro lavoro, del nostro amore, delle nostre scelte.
E’ una sensazione delicata ma che urla dentro di noi tanto da farci sentire insoddisfatti e inquieti.
A volte rispondiamo iniziando a fantasticare piani di fuga…cambiamenti radicali e voli pindarici che ci fanno ricadere ancora di più nell’insoddisfazione.
E se invece esplorassimo le aree non occupate del nostro respiro?
Se ci fermassimo ad ascoltare quell’infinitesima pausa tra la fine dell’espirazione e l’inizio dell’inspirazione?
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