
A volte ci metto anni a capire cose semplici e banali. Ieri ho avuto un’improvvisa illuminazione che forse è di una sconcertante banalità. L’amore non è un sentimento ma una storia. Crediamo all’amore solo se la storia ci conferma quello che il sentimento dichiara. Altrimenti non ci crediamo e rimaniamo anche molto in dubbio sulla veridicità di quello che ci viene detto. Chi poi, a dispetto del suo comportamento, continua a dichiarare il suo amore è un sentimentale, una persona che ama l’idea dell’amore, dell’amicizia ma non ha un legame con noi ma con quel sentimento, che gli appartiene a prescindere da quanto riesca poi a metterlo in pratica.
In questo senso l’assenza – o la lontananza – non sono un vero problema se continuano a scrivere la storia della relazione. Così possono passare anni senza vedere una persona ma la relazione continua a crescere e a scrivere pagine e pagine. A volte continua a scrivere pagine anche dopo la morte. Ci sono amiche che ho perso negli anni e con le quali continua ad esserci una storia e altre, vive e vegete, con le quali non c’è più storia anche se potrei vederle in qualunque momento.
A questo punto vorrei proprio capire cosa interrompe il filo della storia. Non lo so ancora con chiarezza. A volte ci sono fatti che rompono il filo, gettando una luce sinistra su tutto quello che è stato scritto fino a quel momento. Altre volte, semplicemente, lo sguardo va in altre direzioni. Una cosa è certa. Perché la storia vada avanti abbiamo bisogno di scrivere non solo i fatti del quotidiano ma piccole o grandi rivelazioni dell’intimità, reciproche. Senza rivelazioni nessuna storia può davvero andare avanti. Dire la verità rimane un carburante necessario.A volte non diciamo la verità per paura che rompa la storia: sono le menzogne che rompono la storia. Ceh trasformano la storia in farsa.
Dire la verità è qualcosa di più grande che raccontare i fatti: è condividere il senso di quei fatti. Ti amo a scomparti e quando funzioni non può bastare per scrivere una storia.
non sei malato & infelice
sei solamente vivo & fino al collo. Margaret Atwood (con infinita gratitudine per Silvia Bre)
Pratica del giorno: La consapevolezza del respiro
© Nicoletta Cinotti 2020 Il protocollo di mindfulness interpersonale