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La voce autocritica

05/10/2019 by nicoletta cinotti

La nostra autocritica nasce così: con l’intenzione di spronarci e poi si trasforma in una tortura. Nella nostra vita, alla nascita, mente e corpo sono la stessa cosa. Poi, con l’inizio de linguaggio verbale, iniziano a distanziarsi. L’educazione che riceviamo in famiglia contribuisce a questa distanza. Il corpo fa una cosa e la mente può pensare un’altra. Questa distanza ci permette di fare qualcosa e, contemporaneamente di giudicare quello che stiamo facendo. È così che la nostra mente diventa una guida interiore. Con l’autocritica avviene un passaggio in più: la mente vorrebbe che realizzassimo un obiettivo. Non le interessa se non è realistico. La mente non è troppo esperta in questioni emotive. E sicuramente ha pensato un’ottima soluzione pratica per permetterci di realizzare quell’obiettivo. Solo che non riusciamo a realizzarlo quell’obiettivo, per diverse ragioni. A quel punto pensa che il rimprovero, l’autocritica, siano il miglior modo per convincerci a fare qualcosa.

E così, senza troppo rumore, inizia il circolo vizioso tra autocritica e senso di inadeguatezza.

È qui che la svalutazione degli altri può entrare dentro di noi: nel varco lasciato aperto dal nostro senso di inadeguatezza.

Ci sentiamo in colpa per essere come siamo e non cogliamo l’aspetto paradossale di questo senso di colpa: non possiamo che essere come siamo.

Come affrontare la nostra voce critica?

Il primo passo è riconoscerla: prendere atto che è l’ennesima espressione dell’ostilità che proviamo nei nostri confronti. Tutto quello che ci accade, e che imputiamo ad una nostra personale inadeguatezza, ci suscita ostilità e va ad alimentare la nostra voce critica interiore.

Il secondo passo è non alimentare i pensieri distruttivi. Possiamo ascoltare la nostra voce critica e togliere la rabbia, il tormento, i confronti invidiosi tra noi e gli altri e vedere cosa rimane se l’alleggeriamo.

Il terzo passo è aspettare che la mente torni quieta e cogliere la verità. perché la verità è un verbo, un processo, un divenire e non un’immagine statica di noi.

Liberamente tratto da “Scrivere la mente ovvero non lasciare che la mente scriva a caso la tua vita” di Nicoletta Cinotti per la rubrica “Addomesticare pensieri selvatici”

Presentazione di Scrivere la mente a Chiavari venerdì 11 Ottobre alle 20 con Nicoletta Cinotti

Presentazione di Scrivere la mente a Genova venerdì 18 ottobre alle 18, Mondadori Store, via XX Settembre 27R con Nicoletta Cinotti e Cinzia Pennati

Archiviato in:Addomesticare pensieri selvatici

Interazioni del lettore

Trackback

  1. Nicoletta Cinotti | Mille e Un Bambino Festival ha detto:
    05/10/2019 alle 18:27

    […] La voce autocritica : Addomesticare pensieri selvatici […]

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