Per lungo tempo ho vissuto con con una sorella vincente. Tutto quello che faceva le veniva bene.
Aveva sempre molti amici, conosceva molte lingue, aveva sempre il ragazzo più bello della compagnia. E aveva la mia stessa età!
Non era nata nello stesso momento. Era arrivata qualche anno dopo e per anni ha continuato a disturbare qualunque cosa io facessi ritenendola inadeguata e non all’altezza del suo standard. Peraltro irraggiungibile.
Non c’era volta che non si mettesse nel mezzo, come pietra di paragone, per qualunque cosa facessi.
Un giorno l’ho guardata bene negli occhi e le ho detto la semplice verità: tu non esisti.
Sono io quella che si alza ogni mattina dal letto, cercando gli occhiali. Io quella che ha pile di lavoro arretrato e cassetti pieni di sogni.
Sono io che ho avuto l’influenza, mi sono rotta un braccio e sono stata lasciata dal fidanzato.
E poi, a dire la verità, nemmeno i tuoi amici esistono.
E man mano che le dicevo queste cose, guardandola dritta negli occhi, svaniva come neve al sole.
Quel che mi duole non è
Quello che c’è nel cuore
Ma quelle cose belle
Che mai esisteranno. Fernando Pessoa
Pratica del giorno: Consapevolezza del respiro
© Nicoletta Cinotti 2014 Meditazione e poesia
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