
Un tempo veloce, il nostro. Un tempo in cui possiamo, in un attimo, fare azioni che prima avrebbero richiesto giorni o ore. Posso fare le operazioni di banca da casa, senza coda, la spesa dal divano. Comprare scarpe e vestiti senza uscire. Vedere una persona con una videochiamata, senza perdere tempo in trasporti. Fare un vaccino in tre mesi anziché in 18 mesi. Eppure quello che dà valore alle cose non è la velocità ma il tempo che gli dedichiamo. E, ancora più intimamente, quanto il tempo che gli abbiamo dedicato è stato pieno, non frammentato dalla distrazione.
Misuriamo così il valore delle cose, il valore dei rapporti. Quanto tempo dedichiamo alle persone che amiamo? Siamo consapevoli che tutto quel tempo dedicato coltiva il legame, aumenta il valore della relazione in maniera non misurabile. Così, quando pretendiamo di fare le cose velocemente dovremmo forse ricordarci che con la nostra velocità rischiamo di togliere valore all’esperienza. Di consumarla troppo rapidamente e subito. Che differenza di gusto ha una cosa lungamente desiderata e infine ottenuta rispetto ad un desiderio realizzato subito? La velocità non toglie gusto e sapore? Non ci lascia con un senso effimero e volatile di quello che abbiamo vissuto?
Il tempo è un patrimonio limitato a nostra disposizione, per questo ha tanto valore ciò a cui lo dedichiamo. Lo sappiamo bene che questo tempo finirà ma siccome è una di quelle consapevolezze che spaventano facciamo finta che non sia così. O, addirittura ci illudiamo che il valore sia legato al numero di cose che riusciamo a fare invece che al tempo che abbiamo dedicato a ciascuna di quelle cose. La velocità è una magia che consuma. Dedicare a quello che facciamo la nostra piena presenza restituisce al nostro tempo una dimensione infinita. L’unica che vale la pena di vivere.
È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante. Antoine de Saint-Exupéry
Pratica di mindfulness: Be water
© Nicoletta Cinotti 2020 Reparenting ourselves