
Capisco bene che mettere insieme queste due parole – pazienza e cognitiva – rischia di far scendere l’interesse di lettura al di sotto della soglia minima. Lo capisco perché conosco l’impazienza di capire subito tutto. Di afferrare in un attimo e di avere quella specie di illuminazione che accompagna quello che comprendiamo.
Per comprendere le cose abbiamo bisogno di attirare l’attenzione e se invece che pazienza cognitiva avessi scritto la comprensione del cuore l’attenzione sarebbe stata catturata più facilmente. Avrei usato un trucco: quello che tocca le emozioni arriva più in profondità. Ci scompiglia un po’ i capelli e poi può andarsene lasciandoci esattamente come prima.
Perché le cose che abbiamo compreso ci cambino dobbiamo farle scendere ancora più in profondità. Magari fidandosi della prima impressione, quella che ci ha fatto catturare l’attenzione. Ma dopo, solo con il ritmo del respiro, lasciamole scendere in profondità.
Usiamo la pazienza cognitiva: quella che ci fa stare abbastanza a lungo su qualcosa per renderlo intimo. Alcuni autori dicono che l’apprendimento passa attraverso 4 fasi: l’incompetenza inconscia – quando non siamo consapevoli di non sapere – l’incompetenza conscia: quando ci rendiamo conto che mancano delle conoscenze. Ma perchè quello che abbiamo imparato ci cambi è necessario che da conoscenza consapevole (terza fase) diventi una conoscenza inconscia (quarta fase) cioè una parte di noi. Abbiamo bisogno di trasformare i nostri pensieri veloci in pensieri lenti. In pensieri che abbiano un’anima. Perché la conoscenza conscia può anche essere solo fatta di logica e comprensione ma cambiamo davvero quando la nostra competenza diventa inconscia, diventa una parte di noi. Quando da due diventiamo uno.
Molte persone trovano lo sforzo cognitivo leggermente sgradevole e cercano di evitarlo più possibile. Daniel Kahneman
Pratica di mindfulness: Il panorama della mente
© Nicoletta Cinotti 2020 Scrivere la mente
[…] pensieri veloci in pensieri lenti, è vitale: una conoscenza conscia è fatta di logica ma è solo quando la nostra competenza diventa inconscia, fa parte di noi, che cambiamo davvero. Cambiamo noi, i nostri contenuti e cambiano la libertà e l’immediatezza con cui, allora si, li […]