Ma…la mia Genova non è come la vostra
la mia Genova ha il vento nelle ossa
carta nelle scarpe, non cartoline
terra nelle unghie e il cuore pien di spine…
La mia Genova contempla esterrefatta
le botte venute giù come tempesta
nel buio atroce di una scuola
manganelli che facevan festa
lasciando echi di urla e denso sangue sporco
un nuovo tipo di pesto…col fiato della morte!
No! La mia Genova non è come la vostra
è tutta una salita, non ha nemmeno una discesa
non ha banche sotto casa e fa fatica a far la spesa
perché la mia Genova è salata, non conosce salotti
e chiama pranzo o cena il latte coi biscotti.
La mia Genova è di un ragazzo
un novello “Perasso”
spalmato sull’asfalto, piccola piuma come tante
nel ricacciare indietro l’alito pesante
di assurde carabine vomitanti.
Ma la mia Genova non si sente sola
e se di notte piange sulle braccia viola
si compenetra nel mare e si fa onda
e sugli “ospiti sgraditi” non si confonde
perché la mia Genova si fa molto domande
e di fronte all’idiozia…stende le sue mutande!
Roberto Marzano
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