
Ti è mai capitato di avvertire un senso di soffocamento oppure la sensazione che tutto sia un po’ troppo vicino, un po’ troppo addosso?Ovviamente è una sensazione: le pareti sono alla stessa distanza di sempre, nessun peso reale ci opprime e non abbiamo, sul cuore, nessuna costrizione. Eppure questa sensazione è una delle più comuni e difficili da ignorare.
È la sensazione di non avere spazio, di avere una vita nella quale non c’è davvero spazio per noi. E, segretamente, sappiamo che se non abbiamo spazio non abbiamo nemmeno la possibilità di essere felici. Questo spazio di cui sentiamo la mancanza è il presente: siamo continuamente sbattuti sulla spiaggia del passato o su quella del futuro. E il presente diventa esile e sottile: lo intravediamo appena ed è pieno di compiti e doveri. Perdendo il presente perdiamo il luogo in cui può avvenire l’ascolto: l’ascolto di noi e degli altri
È questo che restituisce spazio: la possibilità di essere ascoltati, la possibilità di ascoltarsi. Uno spazio di ascolto in cui prendere dimora, in cui tornare a casa.
Per ascoltare, per tornare presenti, non abbiamo bisogno di molto: fermarsi, prestare attenzione e rimanere in compagnia per un’attimo, con quello che stiamo ascoltando. Perchè quando ci manca lo spazio significa che non riusciamo a stare in compagnia di noi stessi e non che non abbiamo il tempo per farlo.
La nostra esperienza è determinata da dove si concentra la nostra attenzione. Se si concentra sul contenuto, cioè sui pensieri, le immagini e le sensazioni derivanti, l’attenzione è persa nelle montagne russe. Quando l’attenzione è sul presente possiamo sperimentare una spaziosità che abbraccia e comprende gli avvenimenti. E in questa spaziosità possiamo provare quella pace, chiarezza e intuizione che ci appartengono come diritto di nascita.Victor Davich
Pratica di mindfulness: La consapevolezza del respiro, la pratica di base del protocollo MBSR
© Nicoletta Cinotti 2018
https://www.nicolettacinotti.net/mindfulness-protocollo-mbsr/