
Tra attenzione ed emozioni c’è una relazione sottile e fondamentale. Siamo abituati a dare valore a ciò che la nostra attenzione ci permette di vedere, di sperimentare. Guardiamo l’oggetto che sperimentiamo e non lo strumento che ci ha permesso di conoscerlo: l’attenzione.
In un colloquio clinico quasi mai alle persone vengono fatte domande sulla loro attenzione eppure quando siamo depressi, tristi, arrabbiati, la prima cosa che cambia è la nostra attenzione e, cambiando la nostra attenzione, cambia il nostro modo di percepire le cose.
Quando lasciamo che la mente vaghi, senza ancoraggio, entra in azione il nostro sistema di default che fa emergere le nostre preoccupazioni. Basta lasciare che l’attenzione vaghi senza fermarsi e man mano che passa il tempo ci ritroveremo a rimuginare su qualcosa che ci è successo. Se stiamo bene ci vorrà molto tempo prima che inizi il rimuginare. Se siamo tristi accadrà quasi subito.
Non è questa l’unica relazione tra attenzione ed emozioni. Quando siamo attenti e focalizzati, il sistema emotivo entra in uno stato di riposo. Stare attenti calma. È vero che per essere attenti bisogna stare calmi ma è vero anche l’opposto. Se facciamo qualcosa che attira la nostra attenzione ci calmiamo: andiamo all’unisono con quello che stiamo provando. Così, nessuno lo dice, ma l’attenzione, la regolazione dell’attenzione è una forma di cura.
Anzi potremmo dire che la mindfulness altro non è che una cura attraverso la padronanza dell’attenzione. Se vogliamo una vita più piena e soddisfacente non abbiamo bisogno di aumentare gli stimoli che già l’arricchiscono: quando lo facciamo aumentiamo la possibilità di diventare confusi.
Abbiamo bisogno di dare piena attenzione a quello che già è presente nella nostra vita. E nessuno regalo può essere più prezioso della nostra attenzione.
Respirando in maniera consapevole, prestando attenzione soltanto al respiro, possiamo acquietare tutto il rumore intorno a noi: il ciarlare del passato, il futuro e il bramare qualcosa di più. Thich Nhat Hanh
Pratica di mindfulness: La consapevolezza del respiro
© Nicoletta Cinotti 2018 Il protocollo MBCT: serata di presentazione gratuita Genova 4 Ottobre alle 20
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[…] una forma di cura, perché la gestione dell’attenzione – come sottolineato dalla Cinotti – é essa stessa una cura, considerando che la focalizzazione ci fa stare meglio, mentre il […]