Mi capita spesso di sentirmi chiedere di affiancare l’analisi bioenergetica ad una psicoterapia classica, già in corso con un collega di altro orientamento.
La richiesta non mi sorprende per l’infedeltà che presuppone: sappiamo tutti che il tradimento esiste. Anche se non è possibile avere due psicoterapie individuali contemporaneamente, il desiderio di farlo può avere piena cittadinanza.
Non mi sorprende nemmeno l’idea che di più sia meglio: è alla base della nostra cultura. Se uno fa bene, due faranno benissimo.
Infine anche l’idea che se la propria psicoterapia non funziona potrebbe non essere colpa del curante non mi risulta estranea. Meglio pensare di aver incontrato una persona inadeguata alle proprie esigenze che una propria resistenza – o impossibilità – al cambiamento.
Quello che mi sorprende è credere che il matrimonio sia con il pensiero che, proprio come una moglie scoccia, disturba, è imprevedibile ma ci fa fare bella figura in società. E che il corpo sia l’amante, dolce, appassionato e disponibile alla bisogna. Ma non il partner ufficiale.
Il corpo non è un amante: siamo noi.
La profondità e l’intensità dei sentimenti di una persona è espressa nelle reazioni corporee. Ogni esperienza che viviamo risuona nel corpo ed è ricordata nella mente ma se c’è una tensione nel corpo gli impulsi naturali vengono bloccati inconsciamente. Alexander Lowen
Pratica del giorno: Grounding
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©Marcelo Fioravanti
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