
Da un po’ di tempo alla mia consueta “spacciatrice di libri”, Mafe De Baggis si è aggiunta anche Alessandra Fontana, La lettrice controcorrente. È da lei che avevo preso il suggerimento di leggere Il Tibet in tre semplici passi, un libro letto in una notte in cui il sonno giocava a rimpiattino con la curiosità.
Pierre Jourde è di pochi anni più vecchio di me e nella sua narrazione, nel racconto dei suoi tre viaggi ho riconosciuto tanta parte della nostra generazione (o forse tanta parte dell’ingenuità e sprovvedutezza della gioventù). Mi sono riconosciuta nel suo partire con il bagaglio e l’attrezzatura sbagliata (sono un’esperta in materia di errori di bagaglio). Nel suo avere motivazioni giuste ma che non conducono da nessuna parte e, soprattutto nell’ironia su sè stessi che diventa un modo dolce per superare le difficoltà.
Quella strada perduta è stata la madre di tutte le strade che ho poi cercato per la loro difficoltà, per i paradossi e le loro pieghe, convinto che a furia di allontanarmi da me stesso mi avrebbero riportato alla dimora ignorata che era la mia.
L’altra cosa che ho amato è PREHISTORICA EDITORE, una casa editrice indipendente che parte da una citazione di Calvino per innamorare chi sfoglia il suo catalogo, La Letteratura sopravviverà, a condizione che sappia porsi obiettivi smisurati. (Italo Calvino). Credo che anche noi sopravviviamo così, ponendoci obiettivi smisurati e poi misurando che cosa è successo nel tragitto per raggiungerli. È così che, indipendentemente dall’età, conserviamo una mente da principianti!
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