
Ho guardato la cerimonia di insediamento di Biden, per ragioni di curiosità e per quel fremito di paura che l’assalto a Capitol Hill mi aveva lasciato.Ero curiosa. E speranzosa. Dopo ho capito come mai. Ho capito che la democrazia non è un tema solo politico e sociale. La democrazia dovrebbe essere anche la regola che governa il nostro mondo interno.
Quando questa regola si rompe e una parte di noi diventa dominante in maniera prepotente corriamo molti rischi. Corriamo il rischio di perdere la possibilità di essere una personalità sfaccettata e multiforme, di essere creativi e di condurre una vita fertile, al di là dei risultati che intendiamo realizzare.
A volte sono le parti più autoritarie che prendono il sopravvento mettendoci in una situazione in cui non possiamo fare altro che obbedire ad una sorta di comando interiore. Succede quando un aspetto di noi prende il sopravvento per tenere a bada il disagio e la difficoltà. Ho incontrato una donna da poco separata che, per non sentire il senso di colpa e lo smarrimento per la fine del suo matrimonio, gestisce con prepotenza tutta la sua vita. Gestisce con aggressività i rapporti con l’ex marito. Gestisce con severità i rapporti con i figli. Lo fa perché ha paura di crollare. Diventando autoritaria tiene a bada il suo bisogno di conforto e la sua disperazione. Ma un simile regime autoritario non è salutare e non la porta ad uscire dalla situazione difficile che rimane attiva sotto traccia. La porta a sopravvivere, non a vivere.
Ogni parte di noi, anche le più fragili e bisognose, anche le più autoritarie e prepotenti sono necessarie. La cosa importante è che ogni aspetto sia integrato in quel centro multiforme e sfaccettato che è il nostro Sé. Quando questa integrazione avviene ogni aspetto è come un raggio della ruota che convoglia energia al mozzo. Se qualche raggio si spezza la ruota è più fragile. Quando una parte prende il sopravvento ci fa credere di essere la nostra vera identità e invece è solo il Presidente di un regime autoritario. Il sogno della democrazia è il sogno che ci sia spazio e rispetto per tutti. Un sogno che va coltivato in piccolo perché diventi anche grande.
Anche quando abbiamo sofferto siamo cresciuti, anche quando ci siamo feriti abbiamo sperato e quando ci siamo stancati, ci abbiamo provato. Non ci faremo spingere indietro o piegare dalle intimidazioni perché sappiamo che la nostra inazione e la nostra inerzia diventeranno il futuro. Amanda Gorman
Pratica di mindfulness: Addolcire, confortarsi, aprire
© Nicoletta Cinotti 2021 Mindful Self Compassion