
“Che cos’è il vero?”, chiese il Coniglietto un giorno, mentre stavano fianco a fianco, vicino al caminetto nella stanza dei bambini, in attesa che la Nana arrivasse a riordinare la stanza. “Vuol dire avere cose che ti ronzano dentro e una chiavetta per caricarti?”
“Vero non è come sei fatto”, rispose il Cavallino di cuoio. “È una cosa che ti succede. Se un bambino ti vuole bene per tanto, tanto tempo e non sei solo qualcosa con cui giocare ma ti vuole veramente bene allora diventi Vero”.
“Fa male?”,Chiese il Coniglietto. “A volte”, rispose il Cavallino di cuoio che non mentiva mai. “Quando sei Vero non ti importa se fa male.” “Succede tutto in una volta, come essere caricato a molla”, Chiese per essere sicuro, “o un po’ alla volta?”. “Non succede tutto in una volta”, disse il Cavallino di cuoio. “Lo diventi. Ci vuole un sacco di tempo. È per questo che non succede spesso alle persone che si rompono facilmente, o hanno bordi affilati o vanno maneggiate con cura. In generale, nel momento in cui sei Vero, la maggior parte del tuo pelo se n’è andata per il troppo affetto, ti saltano fuori gli occhi e ti si slegano le giunture e sei logoro ma queste cose non contano per niente. Una volta che sei Vero non puoi essere brutto, tranne che per le persone che non ti capiscono.”
“Tu sei Vero, immagino”, disse il Coniglietto e poi desiderò non averlo detto perché pensò che magari il Cavallino di Cuoio poteva essere suscettibile. ma il cavallino di cuoio non fece altro che sorridere.
©Margery Williams (trad. Nicoletta Cinotti: abbiate pazienza!)
Buona Pasqua!!