
Una volta al giorno pensa a qualcuno di vicino e offrigli un complimento sincero. Meglio se è una persona che ti è molto intima e più il complimento è specifico e meglio è. Per esempio “Ho apprezzato come mi hai risposto gentilmente al telefono”. Porta l’attenzione anche ai complimenti che gli altri ti fanno ed esplora l’effetto che hanno su di te.
La comunicazione non violenta – che è un approccio per la risoluzione dei conflitti – insegna che alcuni complimenti possono provocare disagio relazionale e suggerisce di fare apprezzamenti che riguardino qualcosa che ci ha toccato emotivamente: questo tipo di apprezzamento fa emergere un senso di intimità e connessione.
Questo piccolo esercizio ci aiuta a diventare consapevoli di quanto sia frequente l’apprezzamento nelle nostre relazioni con gli altri e di quale effetto produce.
Il Maestro zen Dogen scrive: “Sii consapevole delle parole gentili che nascono da una mente gentile perché una mente gentile nutre il seme della compassione. Una mente gentile non solo riconosce i meriti degli altri ma ha il potere di cambiare il destino di una nazione”.
Quando qualcuno diventa parte del panorama della nostra vita, a volte, finiamo per dimenticarci di notare le sue qualità positive, come se fossero scontate e sottintese. Rischiamo così di commentare solo quello che non va e solo quello che dovrebbero cambiare e, senza volere, questo atteggiamento finisce per dare un tono negativo all’intera relazione.
Questa pratica offre una naturale attenzione a ciò che, invece, va bene e che non dobbiamo dare per scontato. Non lo è.
Tratto da Come addomesticare un elefante selvatico di Jan Chozen Bays
Dalla rubrica ©”Addomesticare pensieri selvatici” di Nicoletta Cinotti
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