
Ci sono libri che leggi, pagina dopo pagina, silenziosamente. Poi ci sono i libri che ti leggono. Non fanno parte della stessa categoria. I libri che leggi possono piacerti o meno, puoi ricordarli anche a lungo perché hanno una storia avvincente ma entrano nel repertorio delle cose che sai.
I libri che ti leggono entrano invece nel repertorio delle cose che sei. Ti aiutano a dare nome a sensazioni che vagavano dentro di te, nebbiose. Ti fanno compagnia perché confermano che non sei sola, non sei solo a provare quello che provi. Ti spiegano passaggi che ti sembravano incomprensibili e, in questo modo, illuminano un piccolo pezzetto di strada.
Nei confronti dei libri che leggo provo curiosità ma nei confronti dei libri che mi leggono provo anche gratitudine. Una gratitudine inaspettata che è sempre colorata di sorpresa. Posso rileggerli anche molte volte proprio come si fa con un brano musicale e ogni volta mi sembrano diversi. Posso raccontare con facilità dei libri che leggo ma per quelli che mi leggono ho pudore. Lo stesso pudore che ho nei confronti della mia vita privata: ne posso parlare solo quando mi sento al sicuro e in pace. È per quello che quando vedo qualcuno curiosare nella mia libreria mi sento vagamente in allarme. Guardare la libreria di un’altra persona è come leggere una radiografia. Se sei attenta puoi vedere in profondità. Allora i tanto criticati ebook mi sembrano sempre una salvezza all’intimità: nessuno vede quanto sono spiegazzati, rovinati, scritti, amati e macchiati. Nessuno vede cosa hai letto e cosa se sta intonso, comprato per vanità o rimandato ad un altro momento. Nessuno sa cosa hai abbandonato, delusa o annoiata.
Leggere è sempre un’azione a doppio senso per i libri che ti leggono: loro ti leggono ma anche tu hai letto chi li ha scritti. Ti hanno fatto entrare in casa loro, a volte anche senza pulirti le scarpe e tanta accoglienza merita rispetto. Il rispetto del lettore che diventa così, inaspettatamente, co-autore. È così che posso pensare di conoscere un autore mai incontrato: perchè ci siamo riconosciuti in quello che ha scritto e gliene siamo grati.
© Nicoletta Cinotti 2022 Per la Rubrica di citazioni e recensioni “Addomesticare pensieri selvatici”