
Forse ti domanderai chi sono i late bloomers. In psicologia sono i bambini che parlano tardi. I miei genitori tenevano tantissimo al fatto che io fossi una bambina precoce. Più precoce di mia sorella che era timida e ritirata. Così hanno fatto il possibile per aumentare la mia precocità anche se loro direbbero che ero io ad essere precoce. Il risultato è che sono diventata una late bloomers in tutto: una a fioritura tardiva. Ci metto tantissimo a fiorire e mi consolo sempre ricordandomi che i frutti tardivi non sono peggiori delle primizie. A volte sono più dolci e succosi perché hanno preso tutto il sole della stagione.
In ogni caso quando le mie coetanee hanno iniziato ad avere figli, alcune prestissimo, subito dopo la fine del liceo, ero meravigliata del loro coraggio. Mi sentivo ancora adolescente e loro erano mamme. Anche mia madre e mia sorella hanno avuto prestissimo un primo figlio. Ma una cosa l’ho capita. Ho capito cosa fa la differenza tra chi ha un figlio presto e chi ce l’ha tardi. Per alcune persone avere un figlio da giovani è un modo per diventare quei genitori che non hanno avuto. Un modo per essere genitori di sé stesse. Per altri avere figli tardi è un modo per crescere prima di avere un figlio. Una cosa è certa: nessuno può evitare di essere genitore di sé stesso, che abbia avuto o no dei figli, questo è il richiamo per tutti. A volte siamo un buon genitore, pieno di premura e interesse. A volte un genitore distratto e occupato in mille altre cose (incluso mille altre persone). Quella genitorialità nessuno può perderla. Per alcuni inizia presto e dura tutta la vita. Per altri inizia al primo grande ostacolo. Non c’è una regola. Ad un certo punto la nostra parte bambina – quella che è anche gioiosa, creativa e spettinata – richiama la nostra attenzione. Prima o poi succede. C’è anche chi aspetta la pensione per farlo e questa, invece, mi sembra una follia. Bisogna farlo quando davanti a noi c’è il tempo per vivere ancora un’altra vita. Perché come dice Ocean Vuong, non c’è prova più dura che vivere una sola vita. Sempre la stessa. Quella disegnata dalla nostra storia del passato.
A volte, quando non ci penso troppo, mi viene in mente che una ferita è anche il punto in cui la carne rincontra se stessa, chiedendo all’altra estremità: dove sei stata? Ocean Vuong
Pratica di mindfulness: La consapevolezza aperta o la meditazione delle 8 sulla mia pagina FB, disponibile anche sopo, in differita
Dal 22 al 28 Marzo ogni mattina alle 8 offrirò una pratica gratuita su zoom, per early bloomers, late bloomers e per chiunque abbia voglia, dopo questo lungo inverno che dura da un anno, di fiorire. Puoi iscriverti su zoom. Vengono accettate solo iscrizioni che riportano per esteso nome e cognome. La compagnia della fioritura (Clicca sulle parole in grassetto). Se pensi di partecipare saltuariamente non iscriverti ma semplicemente connettiti alle 8 della mattina in cui puoi praticare!
© Nicoletta Cinotti 2021 Reparenting ourselves