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Come acrobati attraversiamo il vuoto

20/09/2018 by nicoletta cinotti

Arriva sempre, è indipendente dall’età, il momento in cui facciamo i conti con quello che non abbiamo realizzato. In quei momenti a venti come a quarant’anni, tocchiamo per un attimo la dimensione solitaria del dolore per ciò che non è stato. È un dolore diverso. Diverso dal dolore per quello che accade. Quando qualcosa succede possiamo arrabbiarci con qualcuno, protestare, cercare altre responsabilità oltre la nostra. E, soprattutto, possiamo riparare.

Il dolore per ciò che non è stato ha, invece, una dimensione completamente diversa: riguarda noi. Anche se quello che non è avvenuto ha altri protagonisti, quel dolore riguarda noi strettamente. Perchè sentiamo di aver fallito. Di essere rimasti delusi proprio da noi stessi. E ci sembra che questo dolore, questo fallimento, non abbia riparazione possibile.

Eppure quel dolore è uno squarcio di realtà che può illuminare una direzione completamente diversa. Ci permette di selezionare, di potare, di lasciar andare. Ci permette di mettere radici nella realtà della nostra vita. E permette che la vita sia com’è. È in questo momento che può sorgere il più bello e ricco dei sentimenti che possiamo provare nei nostri confronti: la self compassion. Perché abbiamo lottato, lavorato, sudato. Abbiamo fatto e, adesso, abbiamo semplicemente bisogno di partire dalla realtà essenziale.

Come acrobati, il dolore per ciò che non è stato, lascia di fronte a noi il vuoto. Come acrobati, per saltare abbiamo bisogno di guardare il trapezio. Quello che la vita ci offre è il nostro trapezio. Non guardare il vuoto, guarda il trapezio e salta e ti accorgerai che il vuoto è la libertà di accogliere quello che c’è e di prendere spazio in quello che non c’è. Ti accorgerai che quel vuoto era già lì, solo che lo riempivi con le tue idee su quello che sarebbe stato, su quello che sarebbe potuto essere. Declina la tua vita all’indicativo perché il condizionale nutre le illusioni.

L’emozione della compassione nasce dal riconoscimento che l’esperienza umana è imperfetta. Kristin Neff

Pratica di mindfulness: Self compassion breathing

© Nicoletta Cinotti 2018 Il protocollo MBCT . Serata di presentazione gratuita 4 Ottobre 2018

©Tutti i diritti riservati a franCESCAgreco74

 

Archiviato in:mindfulness, mindfulness continuum

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