
L’espressione di sè
è, in analisi bioenergetica, una delle tre colonne del Sè corporeo. Il suo ruolo, spesso sottovalutato, è invece centrale: l’incapacità di esprimere pienamente se stessi, le proprie emozioni si accompagna infatti ad un doloroso senso di incompiutezza e frustrazione.
La motilità del corpo è direttamente influenzata dal livello d’energia e quindi se abbiamo poca energia la nostra motilità decresce e diminuisce anche la nostra capacità espressiva.
Una linea continua connette ENERGIA-MOTILITA’-SENSAZIONE-SPONTANEITA’-AUTOESPRESSIONE. Questa sequenza è vera anche al contrario. Ossia più ci esprimiamo più la nostra energia cresce.
La spontaneità
La spontaneità è una funzione dell’espressione del Sè: più una persona è vitale più i suoi movimenti sono spontanei (Lowen 1965). Il controllo rappresenta una limitazione dell’Io alla spontaneità e ha lo scopo di rendere un’azione più efficace. Un sano controllo dell’Io non diminuisce la spontaneità del corpo: quando controllo e spontaneità sono integrati nel movimento corporeo ne risulta la coordinazione che riflette il livello di identificazione dell’Io con il corpo e ne regola i movimenti. Una persona sana è ben coordinata nei movimenti, è spontanea e nello stesso tempo ha padronanza di sé.(Lowen 1965)
La perdita di spontaneità può avvenire attraverso il trattenere, l’irrigidire o la flaccidità. Flaccidità significa negazione del sentire: l’arrendersi e la negazione del sentire producono infatti un collasso della muscolatura periferica. (Lowen 1965)
La persona rigida invece trattiene le proprie emozioni mentrel a persona impulsiva le agisce in modo irresponsabile.
Le espressioni emotive sane non assumono mai la forma di esplosioni (perchè…)l’emozione si esprime con il supporto totale dell’Io.(Lowen 1965)
Il movimento che abbraccia tutto il corpo
Quando un movimento abbraccia tutto il corpo in modo unitario il risultato è un’espressione emotiva che viene avvertita dall’individuo. Questo principio è alla base della terapia bioenergetica. Il suo scopo è il ripristino della naturale spontaneità del corpo e lo sviluppo di un adeguato controllo da parte dell’Io. (Lowen, 1965,p.97)
La respirazione
In bioenergetica la respirazione stessa è un atto autoespressivo che alterna il prendere e dare. Nell’inspirazione la carica fluisce verso l’alto mentre nell’espirazione fluisce verso il basso.
Questa pulsazione longitudinale verso l’alto (inspirazione) e verso il basso (espirazione) è il movimento basilare interno dal quale sorge ogni atto autoespressivo.
Dato che la respirazione è un movimento totale del corpo, ogni azione coordinata con l’onda respiratoria ha un tono emotivo Le modalità di espressione conscia sono i movimenti fisici, le espressioni vocali e gli sguardi.
Il lavoro corporeo comincia con il respiro, poiché una respirazione limitata diminuisce la carica energetica disponibile per il movimento e impone alla motilità del corpo un’ulteriore limitazione.La spontaneità del corpo è garantita dal libero movimento delle onde del respiro,ciò significa che finché il respiro è profondo non ci sono blocchi funzionali al flusso delle emozioni.
Il lavoro corporeo
Tuttavia lo sciogliersi delle tensioni non si può raggiungere attraverso la sola respirazione:oltre alla respirazione e ai movimenti involontari che sono la base del lavoro corporeo, si utilizzano alcuni movimenti espressivi per mobilizzare e liberare le emozioni represse.
I movimenti espressivi – che possono essere sul versante della polarità tenerezza/autoaffermazione – durante il lavoro bioenergetico cominciano come movimenti volontari ma possono ad un certo punto diventare involontari se l’emozione evocata è abbastanza forte da superare il movimento stesso.
In una persona sana il movimento, la voce e gli occhi sono i tre canali coinvolti simultaneamente in ogni espressione del sentire.
L’uso del suono e delle parole negli esercizi espressivi permette una integrazione tra l’atteggiamento dell’Io e l’espressione corporea e facilita coordinazione e controllo.
Questi movimenti non solo fanno emergere l’emozione ma stimolano la respirazione e inducono vibrazioni nel corpo, vibrazioni che sono connesse a quanto la persona si permette di sentire l’emozione repressa, soppressa o trattenuta.
C’è una terza area importante (oltre al lavoro sul respiro e sugli esercizi espressivi propriamente detti) di lavoro sulla self expression che non va dimenticata ed è il lavoro sugli occhi, per il loro ruolo di contatto.
La vibrazione
Quando il respiro si fa più profondo si manifestano vibrazioni corporee. In genere iniziano dalle gambe ma possono estendersi in tutto il corpo. Attraverso la vibrazione la persona diventa consapevole delle potenti forze immobilizzate nel corpo dalle tensioni muscolari (Lowen, 1965,p.98)In uno stato di salute le vibrazioni sono sottili e regolari, come le fusa di un gatto o come un motore che funziona bene…un corpo che si scuote troppo violentemente è simile ad una macchina con le candele sporche, le valvole fuori uso o i cuscinetti non lubrificati.
Questi “difetti” corrispondono alle tensioni muscolari croniche.Ogni muscolo in tensione è un muscolo contratto che deve essere allungato per poter riattivare il suo potenziale di movimento. essendo un tessuto elastico, la distensione attiva di un muscolo spastico lo porterà spesso a vibrare in una scala che andrà da sottili vibrazioni a forte scosse. La vibrazione, a prescindere dalla sua qualità serve a sciogliere la cronica spasticità del muscolo.(ibidem p.98)
© Nicoletta Cinotti
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