Le pratiche formali
Il programma Mindfulness è strutturato come un percorso progressivo, all’interno del quale si viene accompagnati ad apprendere una serie di pratiche formali e informali.
Lo scopo del programma è quello di espandere la consapevolezza sia dal punto di vista fisico, emotivo e cognitivo. L’espansione della consapevolezza è sostenuta dalle pratiche formali che sono strumenti per imparare a focalizzare e padroneggiare la nostra attenzione in modo da non essere preda delle nostre sensazioni fisiche o emotive o dei nostri pensieri. Tutto questo non è tanto indirizzato a insegnare la meditazione ma ad aiutare le persone ad espandere la consapevolezza nella vita quotidiana e nelle diverse situazioni che, giorno dopo giorno, ci sfidano a trovare modi adeguati per vivere il nostro presente. La possibilità di imparare a rispondere, e non a reagire, alle sfide quotidiane, non può realizzarsi però solo attraverso la pratica informale, cioè quella portata avanti nello scorrere della vita. Come quando abbiamo imparato a nuotare, abbiamo bisogno prima di esercitarci in un contesto specificatamente preparato, che è quello della pratica formale, per poter poi nuotare liberamente nella propria realtà quotidiana.
Inoltre, siccome spesso il mare della nostra vita è tempestoso, mantenere una pratica formale, anche minima, come i 15 minuti al giorno di consapevolezza del respiro, ha una straordinaria efficacia nello stabilizzare i risultati ottenuti nel corso. Noi siamo, infatti, sensibili alla ripetizione e alla strutturazione delle abitudini. Il corso è un modo per strutturare abitudini positive e per dare, a queste abitudini positive, la stessa costanza con la quale, spesso,ci dedichiamo a comportamenti che ci fanno male.
Quali sono le differenze tra la meditazione Mindfulness e le altre meditazioni?
Nelle pratiche meditative ci sono essenzialmente due forme di meditazione: le meditazioni di consapevolezza profonda e quelle di concentrazione. La Mindfulness è considerata una meditazione di consapevolezza profonda (Insight meditation) perché cerca di portare la piena attenzione al momento presente, senza giudicare e momento per momento, senza manipolare o trasformare l’esperienza verso uno scopo o un fine preciso. Qualunque cosa accada, viene osservata così com’è nella sua natura impermanente, di continuo flusso, permettendoci di arrivare ad una comprensione più profonda della nostra vita e dell’origine del nostro disagio o della nostra sofferenza. Un senso di tranquillità, la riduzione degli aspetti reattivi, una maggiore regolazione delle emozioni, oltre ad un maggior benessere fisico, sono gli effetti che produce la pratica ripetuta.
La differenza con le meditazioni di concentrazione sta proprio nella natura dell’oggetto: mentre nelle meditazioni di concentrazione l’oggetto è stabilito a priori con lo scopo di realizzare un risultato prestabilito, nella Mindfulness cominciamo ad osservare la natura in continuo cambiamento della mente e del corpo e le difficoltà che sono generate dall’attaccamento al risultato, dalle reazioni avversative e da una limitata definizione di noi stessi e delle nostre possibilità. Gli Insight che emergono possono approfondire la nostra comprensione delle condizioni di stress e sofferenza presenti nella nostra vita e portare un miglior equilibrio e una maggiore pace.
Le pratiche formali del corso vengono sostenute con materiale audio e cartaceo, in modo che la persona impari progressivamente come utilizzarle, dedicando un impegno gradualmente crescente.
L’intenzione
Poiché la mente ha un ruolo centrale nel processo di attribuzione del significato, è intuitiva l’importanza centrale rivestita dalla consapevolezza dei processi mentali. Uno dei processi mentali che svolge un ruolo cruciale è l’intenzione: sono infatti le nostre intenzioni che danno forma ai nostri pensieri, alle nostre parole e alle nostre azioni. Se le nostre intenzioni sono integrate con la nostra vita, il loro risultato sarà fruttuoso, mentre se sono un’espressione parziale di noi, il loro risultato non potrà darci la soddisfazione che desideriamo.Diventare consapevoli delle intenzioni consente di comprendere in profondità cosa accade nella nostra vita, così come di interrompere la ripetizione di modelli disfunzionali di risposta che spesso iniziano senza che ne notiamo il sorgere .
L’intenzione svolge un ruolo cruciale anche nello svolgimento del corso: solo una intenzione responsabile può infatti permetterci di mantenere una motivazione adeguata. Ma, soprattutto, avere la giusta intenzione ci libera dal pretendere di fare bene subito, mentre ci mantiene focalizzati sulla pratica e sulla sua intima bellezza, liberi dalla spinta del “tutto e subito” che spesso viene utilizzata al posto del “qui e ora”. Nessuno nel corso pretende una standard di rendimento ma solo l’intenzione di dedicarsi del tempo e della cura, accogliendo, con sguardo comprensivo, le inevitabili difficoltà del percorso.
Quali sono le pratiche formali
Le pratiche formali sono la meditazione di consapevolezza del respiro, e altre meditazioni di consapevolezza; il Body Scan, che è un lavoro sulla percezione corporea, e delle sessioni di lavoro corporeo che, nel mio caso, sono Mindful Bioenergetic . Altri istruttori utilizzano yoga, Qi gong, tai ‘chi o altre arti marziali. La Mindful bioenergetic è un approccio Bioenergetico dolce che permette di accompagnare al lavoro di consapevolezza di sé tipico della bioenergetica, un lavoro sullo scioglimento delle tensioni croniche che limitano la percezione corporea. Oltre alle diverse meditazioni di consapevolezza – consapevolezza del respiro, dei suoni, dei pensieri, delle emozioni – ci sono delle pratiche meditative specifiche come la pratica di Metta, la meditazione della montagna, Cullare il cuore o Accettare ciò che non vogliamo.
Le pratiche formali vengono insegnate durante il corso e sperimentate nel lavoro a casa. Il lavoro a casa è un elemento di accompagnamento dell’apprendimento fondamentale: è il nostro modo per prendere una responsabilità seria su di se e sulla propria vita e, nello stesso tempo un atto di ospitalità nei propri confronti. Spesso infatti, siamo solo abitanti trascurati e distratti della nostra vita .
A cura di © Nicoletta Cinotti
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