La coppia in terapia: analisi bioenergetica e terapia familiare
Questo articolo è un approfondimento di un precedente articolo sul lavoro integrato tra analisi bioenergetica e terapia familiare nella relazione di coppia, come risultato della ricchezza che può provenire quando si incontra e si abbraccia la complessità dei sistemi viventi. “Quando parliamo della vita, in realtà parliamo di relazioni. Non esistiamo nell’isolamento, e il vivere emotivo implica sempre il coinvolgimento dell’altro”. Carl Whitaker – Dalla psiche al sistema
La coppia e l’amore
“L’amore può essere inteso come un atteggiamento mentale o un’attività fisica, ma è indiscutibile che costituisca un’emozione e, quindi, un processo fisiologico del corpo umano. Per capire cosa sia l’amore occorre comprendere questo processo fisiologico che, come ogni altro processo del corpo, mira a favorire il benessere fisico, vissuto come una sensazione di piacere e gioia. L’appagamento dell’amore costituisce la più intensa sensazione di gioia che si può sperimentare in un legame tra due persone che si amano” ….Lowen così descrive il rapporto di coppia in Amore, sesso e cuore, e pur non essendo un terapeuta familiare ha sempre presente l’aspetto relazionale del singolo e riesce a rendere esplicito ciò che i terapeuti familiari descrivono come il “buon funzionamento” del sistema coppia. Ma questo è possibile quando la coppia non riproduce tutte le questioni non risolte nei rispettivi ambiti familiari dei partner e, qualora essi diano vita ad una nuova famiglia, le incongruenze e le problematiche delle rispettive famiglie d’origine. Quindi….l’amore non basta….se non accompagnato da un processo di crescita e cambiamento di vecchi schemi relazionali.
Il coraggio di cambiare
“Quando incontro una famiglia sono assolutamente sicuro che essi hanno in sé la capacità di lottare e di crescere; non c’è bisogno di stabilire o valutare questo fatto, so già che è possibile. La vera questione diventa quella del coraggio, sia da parte mia sia da parte loro. Siamo disposti a correre il rischio di avventurarci in acque inesplorate?” Carl Whitaker, padre creativo ed eclettico della terapia familiare simbolico-esperenziale, nel suo libro “Danzando con la famiglia” descrive in modo particolareggiato i vari passaggi in cui impara a danzare la danza della coppia che siede nella sua stanza di terapia, e racconta come sia possibile imparare assieme, famiglia e terapeuta, i passi di una danza diversa attraversando territori inesplorati e tollerando il dolore e la fatica che questo viaggio comporta. E questo bizzarro maestro avverte la coppia che siede di fronte a lui che potrà anche “diventare cattivo con loro”, anzicchè rischiare di colludere con la patologia della loro relazione.
La battaglia per l’iniziativa: il grounding di coppia
“Sono come un chirurgo: mi interessa risolvere la patologia, non mi importa se uscirà del sangue. Devono sapere che è una cosa dolorosa, così saranno preparati. E’ un po’ come fa il dentista che prima di infilare l’ago nella gengiva ti dice: le farò un po’ male!”. Queste parole mi hanno riportato a quanto più volte ripetuto da Lowen nei suoi scritti: “Quando il corpo sente, può essere anche molto doloroso, ma non per questo non deve sentire”. In terapia familiare questo viene descritto come “battaglia per l’iniziativa”, e serve a far sì che la coppia mantenga l’iniziativa nella propria vita, che non si liberi dalla tensione con cui è arrivata in terapia, aspettandosi che il terapeuta gestisca il percorso di cura. Questo processo è reso efficace dal lavoro sul grounding, individuale e di coppia, in cui i partner vengono accompagnati a stare sulle proprie gambe da soli, priam di sperimentare come stare in relazione con l’altro. Avere grounding ricordiamo che implica non solo essere in contatto con i propri sentimenti, ma vedere il mondo con un cuore aperto e con i piedi per terra. Vedere quindi l’altro prima separato da sé….poi in relazione con sé. Questa è la prima rivoluzione proposta per imparare una danza consapevole.
Per amare bisogna essere consapevoli di sé
“Senza la capacità di stare soli si è persone bisognose che cercano all’esterno qualcuno che possa colmare il proprio vuoto. Non c’è gioia in questo tipo di vita, giacché viene vissuta solo al livello di sopravvivenza, ossia “non posso vivere senza di te”. (Lowen – Arrendersi al corpo)
Il processo iniziale, e finale, della terapia è dunque un processo di acquisizione di consapevolezza. La coppia che arriva in terapia è spesso incastrata in un gioco di reciproche attribuzioni di responsabilità rispetto ad un malessere presente in entrambi. La terapia deve permettere di uscire da questo meccanismo e riportare ognuno su di sé, nella profonda consapevolezza dei propri blocchi emotivi e chiusure relazionali che appartengono alla propria storia familiare: una ripetizione del passato. Alcune tecniche bioenergetiche si prestano, molto più di tante parole, a questo scopo. Un lavoro molto duro ma di grande efficacia nello spazio protetto della terapia è quello di permettere ai partner di guardarsi e vedere nell’altro aspetti dolorosi delle proprie figure genitoriali. Fare questo consente di contattare ed esprimere molte delle emozioni che hanno danneggiato la relazione di coppia, vissuta nell’inconsapevolezza di sé e dei propri meccanismi difensivi.
Espressione di sé in relazione con l’altro
La presa di contatto con il sé comporta qualcosa di più dell’analisi psicologica. Il sé non è una costruzione mentale, bensì un fenomeno corporeo. “Essere in contatto con se stessi significa sentire ed essere in contatto con i propri sentimenti. Per conoscere i propri sentimenti, tuttavia, bisogna sperimentarli nella loro piena intensità e questo lo si può fare soltanto esprimendoli.” Le parole di Lowen accompagnano il processo di esplorazione della relazione di coppia ed è così che l’analisi bioenergetica presta parole e tecniche alle terapia familiare, in quanto una cosa è parlare dell’amore, un’altra è provarlo, sentendolo nel proprio corpo. Così pure per la rabbia, la tristezza, la gioia, tutti i sentimenti che la coppia in terapia può permettersi di contattare ed esprimere liberamente, liberandosi dalle eredità del passato per poter godere della realtà del presente.
“Se l’amore è una relazione speciale tra due individui è solo perché l’amore è un sentimento speciale. E’ l’amore a rendere speciale la relazione non la natura speciale degli individui a rendere amorosa la relazione” (Lowen, in Arrendersi al corpo)
a cura di Silvana Nozzolillo
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