La salute non è un evento stabile, né fisicamente né emotivamente. Siamo soggetti a cambiamenti e disagi che esprimono la qualità della nostra relazione con l’ambiente. Come ci curiamo però a molto a che vedere con la nostra salute. Se trattiamo la cura del corpo e la cura psicologica senza considerare che abbiamo anche bisogni legati ai valori, bisogni che possiamo definire spirituali, rischiamo di curare parzialmente e quindi di guarire parzialmente. Quando mente e corpo sono separati la nostra spiritualità diventa un’astrazione intellettuale mentre invece è una forza vitale che anima sia la salute fisica che emotiva.
E’ la separazione mente – corpo che ci fa pensare che la cura non riguardi l’intera persona con i suoi valori e le sue aspirazioni ma una parte – separata dall’insieme – che può essere meccanicisticamente riparata. Così anche le cure migliori non guariscono veramente se ci lasciano soli di fronte alle nostre domande esistenziali. E’ per questo che Kabat Zinn ha ideato il protocollo MBSR; è per questo che Lowen ha scritto “La spiritualità del corpo”. E’ per questo che possiamo stare bene e sentirci male: perché sentiamo che ci mancano gli strumenti e l’attenzione verso quell’aspetto di noi che è più dell’insieme delle parti e che va al di là della personale scelta religiosa.
Anche la scelta religiosa infatti può essere vissuta meccanicisticamente e lasciarci altrettanto sguarniti rispetto ai nostri bisogni spirituali.
Se accettiamo che l’essere umano è una creatura spirituale dobbiamo anche accettare che la salute è collegata alla spiritualità. Alexander Lowen
Pratica di mindfulness: Cullare il cuore
© Nicoletta Cinotti 2015
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