
Riportare ad unità ciò che è stato diviso
Siamo spesso dibattuti tra scelte contrapposte, desideri ambivalenti, strade diverse. Conosciamo quell’incertezza che nasce dall’essere divisi tra quelle che sembrano essere prospettive inconciliabili. Andare o tornare, lasciare o rimanere, perdere o vincere, e, soprattutto, giusto o sbagliato, sono le domande che frequentemente poniamo a noi stessi in cerca di una risposta univoca.
In realtà scegliere una delle due alternative lascia sempre parzialmente insoddisfatti, perché una parte rimane esclusa e le sue ragioni continuano a reclamare dentro di noi.
Per questo abbiamo bisogno di far ricorso all’esperienza: solo nell’esperienza la natura dualistica della mente si ricompone. E dimorando nell’esperienza, più e più volte, riportiamo l’unità in ciò che è stato diviso.
(…) Qualcuno di voi mi giudicò mite,
altri violento,
altri l’una e l’altra cosa.
Ma nessuna delle mie metà causò la mia rovina.
Fu il distacco delle due metà,
l’una mai parte dell’altra,
che mi ridusse un’anima senza vita.
E.L.Masters
Pratica del giorno: La meditazione del lago
© Nicoletta Cinotti 2014 Meditazione e poesia
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