
A volte mi sembra che le cose che non mi piacciono mi fanno andare via e quelle che mi piacciono mi fanno tornare. Come se la presenza fosse legata ad una lista di preferenze, come quelle che usava la Szymborska, nella sua poesia. Come se le preferenze fossero un campanello, una sveglia. così da rimanere presente. Svegliata come da un suono. Forse, in fondo, la presenza non è altro che una lista, lunga di preferenze che ci permette di accorgerci quando andiamo via.
Se faccio una lista è come se, nello stesso momento, potessi essere presente sia per quello che mi piace che per quello che non mi piace. Questa è la mia lista. Oggi potresti fare la tua.
Preferisco il cinema alla televisione.
Preferisco l’estate all’inverno.
Preferisco la luce al buio.
Preferisco essere sana però ogni tanto mi ammalo.
Preferisco voler bene a delle persone precise invece che a tutta l’umanità indistinta..
Preferisco i gatti.
Preferisco meditare insieme che da sola.
Preferisco stare zitta che parlare a vuoto.
Preferisco le persone diverse da quelle normali.
Preferisco le cose a rovescio che quelle dritte.
Preferisco le strade di montagna con le curve alle autostrade.
Preferisco svegliarmi e cercare mio marito che continuare a dormire
Preferisco il ridicolo di leggere delle poesie
al ridicolo di non leggerne.
Preferisco festeggiare i giorni normali che quelli speciali perché ce ne sono di più.
Preferisco qualche guaio ogni tanto alla noia.
Preferisco leggere selvaggiamente che ordinatamente.
Preferisco la cultura quotidiana a quella dei convegni.
Preferisco ridere quando curo perché una risata non ha mai fatto male a nessuno
Preferisco annoiarmi da sola che in compagnia.
Preferisco camminare che correre.
Preferisco correre che stare ferma.
Preferisco la verità a qualsiasi bugia.
Preferisco lasciare qualche segreto.
Preferisco crescere che invecchiare.
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