
Alcuni dei nostri movimenti quotidiani sono movimenti primari: li abbiamo imparati da bambini oppure sono geneticamente determinati. Alla nascita sapevamo già come aggrapparci e ben presto abbiamo imparato a tirarci indietro. A metterci al riparo salendo sopra qualcosa. Così come abbiamo imparato a tenere dentro quello che è importante per noi. Le nostre difese utilizzano i nostri movimenti primari e li rafforzano oltre la soglia di libertà. Ad un certo punto non possiamo più scegliere se utilizzare questi movimenti: sono sempre attivi.
Così quello che accade è che siamo sempre difesi e le nostre aree di crescita rimangono limitate perchè nessuno può permettersi il lusso di crescere se c’è un pericolo. Crescere significa esporsi. Per difenderci a volte rimaniamo aggrappati, a volte ci tiriamo indietro. Altre volte ci nascondiamo in una superiorità che ci lascia arroccati. Scegliamo uno di questi movimenti primari a partire dal nostro carattere.
Se siamo nostalgici e prevale la difficoltà a lasciar andare rimaniamo aggrappati. Se siamo diffidenti ci tiriamo indietro. Se siamo vanitosi ci mettiamo sopra gli altri. Non ha importanza che cosa scegliamo; possiamo scegliere risposte diverse in circostanze diverse. Il punto è che le nostre difese ci tolgono libertà e possibilità di crescere e, in genere, hanno anche un effetto relazionale: tolgono libertà anche agli altri.
Tratteniamo noi e frequentemente tratteniamo le persone che amiamo. Perchè la libertà è contagiosa ma anche le difese lo sono. È per questo che scegliere di esprimere se stessi non è mai banale, anche quando la scelta in questione può sembrare semplice. La libertà annulla, per un attimo, le difese. E la verità ci rende liberi.
La felicità è la consapevolezza della crescita Alexander Lowen
Pratica del giorno: La classe del mattino
© Nicoletta Cinotti 2018 Radical Self expression
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