Qua e là spuntano i colori degli alberi fioriti. Ciliegi e peschi, forsizie e glicine cominciano a colorare, inaspettatamente, la strada. La primavera ci spinge e richiama a quel desiderio di felicità che nasce dall’essere vivi e presenti nella propria vita. Ce lo ricorda con la fioritura. Ci ricorda che non basta vivere ma ci occorre anche la pienezza, la rotondità della presenza e quel senso di libertà che nasce dalla sensazione di stare realizzando la propria vita.
Così possiamo, come primo atto della giornata, guardare a ciò che abbiamo realizzato, alle parole che volevamo dire e che siamo riusciti a dire, ai saluti che volevamo fare e che siamo riusciti a fare. A tutte le piccole e grandi fioriture della nostra vita. perché ci ricordino la nostra capacità di fiorire e germogliare verso la realizzazione.
Non facciamoci tentare dal dolore di ciò che non è stato. Onoriamolo come un frammento della nostra vita ma riconosciamo che quello che potevamo fare è stato fatto. In questo passo, nel riconoscere ciò che abbiamo realizzato, nutriamo quel sentimento di gratitudine che è il primo alimento delle successive fioriture e la chiave della porta di casa. Quella casa che siamo noi.
Forse essere a casa non è un luogo ma semplicemente una condizione irrevocabile. J. Baldwin
Pratica di mindfulness: La consapevolezza del respiro
© Nicoletta Cinotti 2016 Tornare a casa
Foto di ©MaxSkyMax
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