
Oggi è la festa del lavoro così ho pensato di prendermi un po’ in giro perchè io faccio – di lavoro – la signora degli spaventati, come dice Vivian Lamarque, poetessa italiana che ha definito così il suo psicoterapeuta. Vivian descrive con parole leggere il denso rapporto che si instaura in una psicoterapia e rende amabili anche passaggi che amabili non sono.
Aveva una stanza grande e una stanza piccola.
Nella stanza piccola c’era un tavolino grande e nella stanza grande c’era un tavolino piccolo e c’erano due poltrone.
In una sedeva lui, nell’altra sedevano gli spaventati che lui, con sapienza, rassicurava.
Questo rassicurare, dice Vivian, fa sì che lui – il suo psicoterapeuta – diventi il signore del cuore
Le era entrato nel cuore.
Passando dalla strada degli occhi e delle orecchie
le era entrato nel cuore.E lì cosa faceva?
Stava. Abitava il suo cuore come una casa.
A volte, continua Vivian, ci si può innamorare di questo signore degli spaventati, che è, però, intoccabilissimo. Ciononostante Vivian continua a”toccarlo” e a parlargli con le sue poesie.
Nei sogni baciabilissimo
intoccabile come un filo scoperto nella realtà
era quel signore.
Allora come fare?
Bastava confondere un poco sogno e realtà
cancellare con una bianca gomma
l’inutile linea di confine.
Poi alla fine le balena l’idea che forse lui non è innamorato di lei. Perchè il nostro è un lavoro strano. Si ama da lontano, pur rimanendo un perfetto estraneo.
Credevo non mi amasse
perché è vietato
invece forse non mi ama
perché non è innamorato!
Buon primo maggio!-
© Nicoletta Cinotti 2018