
Vivere è bello, interessante, a volte difficile. O tutte e tre queste cose in ordine diverso. In ogni caso non solo desideriamo vivere ma desideriamo realizzare la nostra vita, darle un senso. Desideriamo sentire che abbiamo compiuto quello che volevamo compiere e dato spazio alla nostra creatività, qualunque sia il luogo in cui può esprimersi.
Poi ci blocchiamo aspettando le condizioni giuste, aspettando il momento adatto, aspettando di essere pronti. Nella convinzione che, per realizzarsi, sia necessario la presenza di condizioni adatte. Questo è vero solo in parte. Gli uccelli imparano a volare quando vengono buttati giù dal nido. E, spesso, le cose più importanti della nostra vita le abbiamo imparate nei momenti difficili.
Le difficoltà non sono ostacoli. Sono spinte a volare. A saltare giù dal nido, a lasciar andare quel bozzolo che ci tiene piccoli. Non sono le difficoltà che ci impediscono di realizzarci: è la nostra convinzione che le difficoltà siano segnali di stop che ci impedisce di realizzarci. È la nostra ansia di crescere che ci tiene aggrappati a vecchie storie, a vecchie modalità, al nostro bozzolo.
Esplorare l’ansia di crescere è darsi la possibilità di spiccare il volo. Siamo pieni di doni che lasciamo nelle loro scatole, senza nemmeno togliere il fiocco, per l’ansia di crescere. È la paura che non ci fa smettere di aggrapparsi alla prima sicurezza che abbiamo incontrato, rimanendo così bambini di fronte alla vastità del cielo.
Dobbiamo renderci conto che la pace della mente è il risultato della nostra armonia con noi stessi e con la natura. Alexander Lowen
Pratica del giorno: La classe del mattino
© Nicoletta Cinotti 2023
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