Quando proviamo un dolore in amore diciamo “mi ha spezzato il cuore” perché è un dolore così intimo e profondo che ci sembra davvero che il nostro cuore possa rompersi in pezzi. Frantumarsi come vetro. Forse solo la vergogna produce un dolore così profondo. E, forse, dietro ad ogni dolore d’amore c’è un senso di vergogna per il fallimento affettivo che comporta.
Eppure, come diceva Leonard Cohen, è dalle nostre fratture che entra la luce permettendoci di cogliere una nuova prospettiva.
Le nostre difese sono come cerchi di protezione che costruiamo attorno alle nostre emozioni. Quello che accade quando soffriamo per amore è che uno di questi cerchi protettivi si incrina. Non è il cuore a rompersi ma le difese che abbiamo messo attorno al cuore per proteggerlo dal dolore, dalla perdita, dalla sofferenza. È in quel momento che le nostre difese rivelano tutta la loro – paradossale – inutilità: quando soffriamo per amore di qualcuno o di qualcosa.
Amare ci rende vivi e così permette che questi cerchi intimi di difesa vengano frantumati. Soffrire per amore è una buona occasione per rimanere aperti, per lasciar andare quella difesa che si è spezzata. Non mettere un altro cerchio difensivo attorno al tuo cuore. Sarebbe come dire che questa sofferenza è stata inutile. Offri un frammento di saggezza anziché un cerchio di difesa e chiusura. Quella saggezza renderà il tuo cuore più grande mentre la difesa lo renderà solo più soffocato.
Cuore spezzato: (n) grande dolore che soffriamo quando le nostre aspettative non si realizzano in qualche modo; un aspetto della realtà di ogni essere umano.. Dagli aspetti personali a quelli interpersonali e sociali ci sono molte forme di “cuore spezzato”. E tutte sembrano svilupparsi attorno ad aspettative irrealistiche o attorno all’aspettativa che “Lui” o “Lei” entreranno nella nostra vita e vivremo per sempre felici e contenti. E nessuno morirà mai. Lodro Rinzler
Pratica di mindfulness: Cullare il cuore
© Nicoletta Cinotti 2016 Il protocollo di mindfulness interpersonale Foto di ©FA.RO
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