
Il fiume non trattiene l’acqua che gli scorre dentro. Mark Nepo
Nel nostro viaggio attraverso il tempo, non cessiamo mai di interrogarci su cosa sia il caso di portarci dietro e cos’altro lasciarci alle spalle. È così difficile, a volte, buttar via qualcosa, eppure, se non lo facciamo, rischiamo di finire schiacciati sotto un peso di cui soltanto noi siamo responsabili.
Il fiume è un ottimo modello da seguire: non reclama il possesso dell’acqua che gli scorre dentro, anche se nulla è più intimo del suo rapporto con essa, visto che è proprio la forza dell’acqua a plasmare le sue rive. Lo stesso accade con tutte le cose che amiamo: non ha senso cercare di trattenere le cose che contano davvero, quelle più profonde, poiché sono loro ad averci plasmato.
Lo scopo del ricordo, quindi, è di liberare le potenti emozioni che giacciono sopite dentro di noi. A volte i libri, le cartoline, le conchiglie e i fiori seccati riescono a farlo. Ma spesso ci portiamo dietro più del necessario, perché stentiamo a credere che ciò che questi piccoli tesori rappresentano stia già vivendo dentro di noi. Il regalo più utile che possiamo fare a noi stessi è lasciare che la nostra vita si dispieghi, aperta e mutevole, come un fiume.
Mark Nepo per la Rubrica “Addomesticare pensieri selvatici” www.nicolettacinotti.net
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