
Quando ci allontaniamo da qualcuno o da qualcosa facciamo una doppia azione: da una parte ci proteggiamo da una esperienza che può essere stata sgradevole e dall’altra evitiamo di incontrare le emozioni che, tornando in intimità, l’altro susciterebbe.
L’efficacia di questa azione è tale che la mettiamo in pratica moltissime volte durante la nostra giornata. Prendiamo le distanze dal collega fastidioso, rimandiamo di telefonare all’amico nei guai, allontaniamo gli impegni difficili e così via in una serie lunga di piccoli e grandi allontanamenti. Allontanare ci permette di riprendere il controllo. E poi, quando saremo di nuovo pronti, potremo sempre tornare indietro.
Cosa perdiamo quando perdiamo intimità rimarrà un mistero. Per non perdere anche l’intimità con noi stessi potremmo almeno domandarci cos’è che temiamo. Quale terrorizzante vulnerabilità allontaniamo da noi, allontanando l’altro? Spesso è rabbia, altre volte paura e, infine, il dolore. Quell’emozione a cui, correndo il rischio di amare, ci apriamo.
Se sopprimiamo la nostra paura, sopprimiamo la nostra rabbia. Il risultato della soppressione della rabbia è la soppressione dell’amore. Alexander Lowen
Pratica del giorno: Self compassion breathing
© Nicoletta Cinotti 2014 Mindfulness ed emozioni
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